Nota Introduttiva

Filologia Germanica — Germanic Philology è il primo periodico interamente dedicato alla filologia germanica e discipline strettamente affini pubblicato finora in Italia. Per una singolare coincidenza, esso vede la luce in un momento in cui nell’università italiana è in atto una serie di cambiamenti radicali che inevitabilmente toccheranno anche questo settore disciplinare. Per ragioni che non è dato discutere in questa sede, un buon numero degli attuali settori disciplinari cesseranno di esistere come tali negli ordinamenti universitari italiani e saranno ‘accorpati’, insieme ad altri insegnamenti (più o meno) affini, in raggruppamenti più ampi e meno specfici. Questo sarà, con ogni probabilità, anche il destino della Filologia germanica, con la conseguenza, un po’ paradossale, che il nome di questo periodico — consapevolmente scelto dall’AIFG (Associazione Italiana di Filologia Germanica), che ne è l’ente finanziatore — non avrà più rispondenza con uno specifico settore di insegnamento e di ricerca universitario. Pur tuttavia, siamo fermamente convinti che, nonostante tutti i cambiamenti istituzionali che potranno esser messi in atto, la filologia germanica, in quanto àmbito di studi ben definito e ampio, continuerà ad essere coltivata, in Italia e altrove, con la stessa intensità e la stessa competenza nel futuro come nel presente. Noi, per parte nostra, ci auguriamo — forse con una punta di immodestia — che l’interesse scientifico per questa disciplina possa consolidarsi anche grazie alla presenza di questa rivista. E dunque, nel vararla, siamo certi di agire per il meglio.

Sebbene pensata in primo luogo per un pubblico italiano, la rivista è aperto a contributi da parte di studiosi di tutto il mondo (da cui l’opportunità di attribuirle un titolo bilingue). Gli articoli potranno essere scritti, oltre che in italiano, in inglese o in altre lingue di uso internazionale.

Come stabilito dall’AIFG, ogni numero della rivista tratterà di un tema specifico. Così, il primo numero riguarda la ‘Lingua e cultura dei Goti’; il secondo (programmato per il 2010) avrà per oggetto i rapporti tra i Germani e l’Italia, e così via. Tuttavia, occasionalmente potranno essere accolti anche contributi che esulano dal tema specifico di un dato numero.

Questo primo volume è dedicato alla memoria di Piergiuseppe Scardigli (13 ottobre 1933 – 27 maggio 2008), il quale è stato non solo uno dei fondatori degli studi di filologia germanica in Italia — e sicuramente colui che, più di ogni altro, si è adoperato affinché questa disciplina diventasse un settore di studi autonomo, vale a dire senza legami di sudditanza con altre discipline, come la glottologia e la lingua e letteratura tedesca, nel cui alveo essa vide la luce molti decenni or sono — ma anche uno dei maggiori studiosi di cultura e tradizione letteraria gotica a livello mondiale. Di questo dobbiamo essergli eternamente grati.

Fabrizio D. Raschellà
(Editore responsabile)